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Il Super Ecobonus 110% si è da subito configurato come un propulsore sia per l’economia che per il settore edilizio e sono tante le opportunità che può offrire anche al settore assicurativo.

Orientarsi nella giungla normativa che regola l’Ecobonus è diventato, nel tempo, sempre più difficile a causa dei successivi cambiamenti che il piano di aiuti ha subìto a partire dalla sua ideazione.
In questo articolo, proviamo a fare ordine: iniziamo con le informazioni di base per comprendere cos’è l’Ecobonus, a chi è destinato e per quali tipologie di edifici può essere richiesto, dettagli che gli intermediari assicurativi possono trovare utili in fase di consulenza commerciale.
Inoltre, faremo chiarezza su alcuni termini e definizioni che ricorrono spesso nelle normative: conoscere le differenze e le peculiarità dell’agevolazione fiscale è il modo migliore di offrire ai tuoi clienti la tutela più adeguata in base alle loro esigenze.

Super Ecobonus 110%: cos’è e come puoi garantire la migliore consulenza ai tuoi clienti

L’Ecobonus è l’agevolazione fiscale disciplinata dal decreto legge n. 34/2020, conosciuto come decreto Rilancio e, con la Legge di Bilancio 2022, ha subìto alcune modifiche che riguardano destinatari e durata degli incentivi.

Il Super Ecobonus consiste, infatti, in una detrazione del 110% delle spese sostenute per realizzare interventi che migliorino l’efficienza energetica degli edifici. Il sostegno viene erogato a chi ne fa richiesta in 5 quote annuali (4 quote per le spese effettuate nel 2022) sotto forma di detrazioni IRPEF, ma è prevista un’alternativa alla detrazione che permette di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.
Il piano dell’agevolazione resta attivo fino al 31 dicembre 2025 e secondo queste misure che rappresentano la novità della scelta di regole “a scalare”:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
  • 70% per le spese sostenute nel 2024
  • 65% per le spese sostenute nel 2025.

Chi sono i destinatari del Super Ecobonus 110%? La risposta è semplice, dal momento che l’agevolazione mira a generare un precedente importante per l’adeguamento degli edifici nelle nostre città. Possono beneficiare del bonus sia i condomìni sia le persone fisiche, che siano proprietari o detentori a vario titolo dell’immobile; inoltre, il bonus può essere richiesto sia per l’abitazione principale che per la seconda casa.

L’Ecobonus può quindi essere uno strumento intelligente per chi intende investire nel mercato della locazione. Aumentare il valore dell’immobile significa fare fruttare al meglio l’investimento iniziale: il canone di affitto potrebbe essere più alto a fronte della spesa per le opere di adeguamento.

Dal mercato delle locazioni, inoltre, si registra un aumento interessante: l’andamento conferma l’assestamento ai livelli pre-pandemia con una domanda in crescita verso il 30% da settembre 2021 ai primi mesi del 2022, maggiore nei grandi capoluoghi rispetto ai piccoli centri. Gli affitti delle città più gettonate raggiungono in media tetti più alti del 60%.

Sulla scia della ripresa, l’aumento della richiesta di immobili riservati alla locazione può, dunque, trasformarsi in un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Il settore assicurativo va incontro alle esigenze del mercato della locazione con prodotti a garanzia dell’affitto assicurato che gli intermediari possono offrire ai propri clienti come soluzioni affidabili per la tutela della rendita immobiliare.

Cessione del credito e sconto in fattura: cosa significa?

Il Super Ecobonus 110% prevede diverse opzioni per la detrazione degli interventi sugli immobili.
Per i privati che richiedono il bonus è spesso più conveniente chiedere uno sconto in fattura o la cessione del credito, piuttosto che la detrazione.
Tramite lo sconto in fattura l’impresa che effettua i lavori anticipa l’intero importo, ottenendo un credito d’imposta pari al 110% del costo dei lavori. Spesso risulta troppo oneroso per le aziende anticipare l’intero importo dei lavori, per questo si può ricorrere anche alla cessione del credito.

Il credito può essere ceduto sia da chi richiede il bonus che dall’impresa che effettua i lavori a un istituto che può essere una banca o una compagnia assicurativa, ovviamente in questo caso bisogna considerare che la banca o l’istituto che acquisisce il credito tratterrà un utile e il rimborso non sara pari al 110% di quanto si è speso per i lavori.

L’alternativa della cessione del credito risulta molto conveniente per coloro che hanno un reddito basso e di conseguenza pagano poche tasse.
In un primo momento, il credito d’imposta era cedibile all’infinito e questo ha favorito schemi poco trasparenti e perfino truffe: con il decreto sostegni ter (marzo 2022) si è scelto di limitare a una sola la cessione del credito d’imposta, facendo perdere in questo modo gran parte dell’attrattiva che la cessione del credito esercitava sugli istituti finanziari.

Con le disposizioni attualmente in vigore, invece, sono consentite un massimo di quattro cessioni: se le prime tre possono essere fatte in ogni momento dalle banche a tutte le partite IVA purché abbiano un contratto in vigore con l’istituto, la quarta cessione può essere anche in favore di un privato, purché sia correntista della banca e purché non sia possibile cedere il credito ad un altro soggetto vigilato.
Dopo la quarta cessione il credito non è più cedibile.

Come funziona l’Ecobonus, interventi trainanti e trainati

Requisito fondamentale per ottenere il bonus è il miglioramento di almeno due classi energetiche nell’attestato di prestazione energetica (APE).
Facciamo un esempio: per poter usufruire delle agevolazioni, un immobile che si trovi in classe F deve essere portato alla classe D, con un’attestazione rilasciata da un professionista certificato.

Il Super Ecobonus 110% prevede degli interventi specifici per migliorare la prestazione energetica e questi sono:

  • Interventi di isolamento termico che interessino più del 25% della superficie disperdente dell’edificio
  • Sostituzione dell’impianto di riscaldamento.

Realizzare almeno uno di questi due interventi è imprescindibile per poter richiedere l’Ecobonus, per questo vengono considerati interventi trainanti.

Questi lavori possono essere accompagnati da un’altra serie di misure per migliorare ulteriormente il coefficiente energetico di un edificio.
Gli interventi di questa seconda categoria, sono già detraibili ad aliquote inferiori ma vengono finanziati al 110% solo se accompagnati da un intervento trainante, sono quindi detti interventi trainati.

Gli interventi trainati che possono essere inseriti in un progetto di Ecobonus sono:
Sostituzione di finestre e infissi
Installazione di pannelli solari e schermature solari
Sostituzione di scaldacqua
Micro-generatori e sistemi di building automation.

Super Ecobonus: le nuove scadenze

Altra novità introdotta negli ultimi decreti è lo slittamento di alcune scadenze per accedere al bonus. Le scadenze dipendono dal tipo di immobile interessato; entriamo nel dettaglio:

  • I condomìni potranno aderire al bonus al 110% fino al 31 dicembre 2023, ma potranno avere un’aliquota progressivamente ridotta per le spese sostenute nel 2024 (70%) e nel 2025 (60%)
  • Le persone fisiche che possiedono edifici unifamiliari o unità funzionalmente indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari possono aderire al superbonus fino al 30 settembre 2022. Tuttavia se al 30 settembre fosse stato raggiunto almeno il 30% dei lavori, la scadenza slitterebbe al 31 dicembre 2022.

Ci auguriamo che il nostro approfondimento abbia fatto chiarezza in merito alle principali specifiche dell’agevolazione Super Ecobonus 110% e le novità sugli ultimi aggiornamenti. Il settore assicurativo è chiamato a tutelare privati e imprese con l’offerta di coperture sempre più personalizzate.
Gli intermediari possono intervenire guidando chi è in cerca di una polizza sempre più adeguata e davvero conveniente: non perdere l’opportunità di essere il punto di riferimento per i tuoi clienti.